Ultimamente leggo sempre più spesso articoli riguardo “il ritorno sulle scene del glamour internazionale della città capitolina”: dagli eventi esclusivi a La Lanterna di Fuksas, che trionfante e sognante capeggia su via del Corso, passando per la blindatissima ed esclusivissima apertura di Zuma, pluripremiato ristorante giapponese, all’ultimo piano del celebre Palazzo Fendi in Largo Goldoni, sino ad arrivare all’inaugurazione, lo scorso 11 marzo, dell’unica succursale, tutta romana, del Raspoutine, storico club di cabaret parigino dallo stile russo, inaugurato nel lontano 1965, in rue de Bassano, sugli Champs-Elysées.
Una volta il Raspoutine parigino, fondato da Hèlene Martini, nota all’epoca come “l’imperatrice de la nuit“, ospitava personalità del calibro di Agha Khan, Marlene Dietrich ed Edith Piaf; oggi, divenuta una delle discoteche più in voga, “si accontenta” di Leonardo Di Caprio, Kanye West e Monsieur Karl Lagerfeld.
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